ORU KAMI - Simona Armenise VR16002
In giapponese: Oru, piegare, e Kami, carta.
Sono le parole genitrici di "Origami", l'antica arte giapponese del piegare la carta per dar vita a figure floreali, animali e di fantasia.
È una liturgia ludica, magica, circolare.
La trasformazione del foglio è solo frutto di piegature, e non contempla strappi né incollature; a loro volta, le costruzioni non sono definitive, perché
la carta puó esser spiegata, riportata allo stato originario, disponibile a reiterate metamorfosi.
Al suono Kami, in giapponese, corrispondono due diversi ideogrammi. Uno, come si diceva, indica la carta; l'altro invece la divinitá: sicché
"carta" suona come "dei". E, in senso traslato, "terra" come "cielo", solo grazie alla sapiente danza delle mani.
ORU KAMI di Simona Armenise è un solo set che cita l'assorta solitudine dell'artigiano - o, proseguendo nella metafora, del piegatore.
Sul tavolo del suo laboratorio, "fogli" di chitarre, loop machine, synth, respiri: suoni acustici, elettrici ed elettronici, tra scrittura e
improvvisazione, per raccontare, accennare, giustapporre, mescolare, trasfigurare una congerie di paesaggi mentali e non.
La sperimentazione visionaria di Simona sollecita infatti l'immaginazione visiva: lancinanti scorci metropolitani, presagi post-atomici, ma anche
incerte nostalgie della memoria, d'altri tempi, d'altri luoghi: un monologo allusivo, che nasce dalla necessitá di percorrere liberamente tanto gli
strati d'esperienza che gli stati di coscienza.
La sua musica intona l'elogio della mutazione.
Stefano Di Lauro